Frate carmelitano e vescovo francese. Procuratore generale del suo ordine (1345)
e reggente dello studio carmelitano di Avignone, dal 1349 fu anche maestro di
Teologia a Parigi. Dal 1353, papa Innocenzo VI si valse di lui per una intensa
attività diplomatica, che lo portò in numerose città e
corti europee (Napoli, Venezia, Genova, Ungheria, Serbia, ecc.). Egli svolse gli
incarichi a lui affidati quale convinto assertore dell'unità del mondo
cristiano contro il pericolo turco, promuovendo attivamente la pace tra i Paesi
occidentali e con Bisanzio. Per questa ragione operò anche per la
riconciliazione tra Chiesa greca e latina, recandosi più volte presso
l'imperatore Giovanni Paleologo. Fu assai attivo sul piano strettamente
pastorale, prima come vescovo di Patti (1354), poi di Corone di Morea (1359),
indi come arcivescovo di Creta (1363) e patriarca latino di Gerusalemme (1364).
Nel 1364 Urbano V lo nominò suo legato e amministratore della
città di Bologna, ove
P.T. fondò la facoltà di
Teologia. Egli fu tra i predicatori della Crociata voluta da papa Urbano nel
1365 e vi partecipò combattendo sotto le mura di Alessandria. Rifugiatosi
in seguito a Cipro, morì in quella città. Venerato da subito come
santo, il suo culto fu reso ufficiale da Paolo V nel 1609 e da Urbano VIII nel
1628. Festa: 29 gennaio (Le Breil, Perigord 1305 circa - Famagosta, Cipro
1366).